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Sede di Cava de' Tirreni

Sede di Cava de' Tirreni

Rsa Villa Formosa
Cava de' Tirreni (SA)

via Maggiore Pietro Formosa, 19

TEL / FAX: 089 2148801
EMAIL: info@villaformosarsa.com

DIRETTORE SANITARIO: Rosalba Imbrici

L’RSA Villa Formosa Cava De’ Tirreni dispone di 50 posti letto totali autorizzati dall’Asl Salerno e accreditati da parte della Regione Campania.

La struttura si trova in un suggestivo complesso edilizio che risale alla seconda metà del ‘500 di circa 5000 metri quadri.  Ritenuta patrimonio di interesse storico-architettonico Villa Formosa è stata acquisita dal Gruppo Renzullo che ha ridato vita all’intero complesso con un’opera di restaurazione e riammodernamento di tutti gli spazi.

L’edificio è dotato di un giardino sul lato anteriore, di un cortile interno e di un ampio parcheggio privato oltre che di una Cappella dedicata all’Immacolata eretta nel 1859.
Prima dell’attuale proprietà la Villa è appartenuta alle suore Teriziarie Francescane Alcantarine che nel 1947 l’acquistarono dal barone Pietro Formosa, fu Carlo.

È inserita all’interno di un contesto di grande pregio e vivibilità, quale la città di Cava De’ Tirreni. La Villa si trova a pochi passi dal suggestivo centro storico e dalla stessa è possibile ammirare il Castello di S.Adiutore

Internamente dispone di circa 2500 metri quadri di locali riservati al soggiorno degli ospiti ed è divisa in 3 livelli: al piano terra si trovano la reception, la direzione sanitaria, la cucina, un’ampia e luminosa sala da pranzo, due sale ricreative, una area bar, una palestra attrezzata, l’ambulatorio medico e la cappella. Nei 2 piani superiori sono disposte le camere, singole, doppie e triple, tutte molto accoglienti e funzionali.

I piani riservati agli ospiti sono organizzati in nuclei autonomi, divisi nel rispetto delle diverse tipologie di utenza, ai quali si aggiunge un intero piano di servizi alberghieri comuni; parte integrante della struttura è inoltre un’ulteriore palestra collocata a fianco dell’edificio principale e ad esso collegata tramite il cortile interno.

Storia

a cura di Salvatore Milano

Villa Formosa è tra le più antiche e storiche dimore patrizie della città di Cava de’ Tirreni e della regione.
La sua costruzione risale alla seconda metà del cinquecento quando Camillo Formosa, esponente di una nobile famiglia di Tramonti, terra dell’antico Ducato di Amalfi, rinomata per le sue pregiate erbe medicinali, che spontanee crescono nei monti, si stabilì a Cava per esercitare nel Borgo la professione di speziale di medicina e di dolciere.
La sua spezieria occupava ben tre botteghe, con case al primo piano, al centro del Borgo, lungo la Via Regia, di fronte il “Vicolo della neve”, oggi via Alfonso Balzico. La costruzione della casa, nella contrada dei Pianesi, iniziata da Camillo, nel corso dei secoli fu ingrandita e abbellita dai suoi discendenti e sarà chiamata Villa Formosa.
Nella nativa Tramonti Camillo si era formato all’ombra del locale convento francescano; trasferitosi poi a Cava, aveva notato che nella nostra chiesa di San Francesco mancava il Terzo Ordine, per cui nel 1591 acquistava nella chiesa una cappella gentilizia a cui diede il titolo della “Porziuncola” per devozione alla celebre cappella in Santa Maria degli Angeli ad Assisi. Insieme ai figli, Giulio Cesare, Giovan Nicola, che continuò nel Borgo la professione di speziale, Innocenzo e il dott. Francesco Antonio, si resero promotori della istituzione, anche nel convento di Cava, del Terzo Ordine francescano.
Nella Cappella Formosa in San Francesco, infatti, si conserva ancora una pala d’altare degli inizi del Seicento, nella quale sono ritratti Camillo e i suoi quattro figli, che vengono cinti da un frate col cordone francescano.
Bernardo Formosa, figlio di Giovan Nicola, continuò ancora la professione di speziale nel Borgo di Cava. Ma ormai la famiglia era notevolmente ricca, e abbandonata la lucrosa attività, i suoi rappresentanti si dedicarono allo studio del diritto, anche per difendere l’ingente patrimonio. Ricordiamo il dottor Francesco Antonio, celebre giureconsulto, “celeberrimo in ogni scienza”, scomparso nel 1676, e Bernardo, anch’egli dottore in legge, e infine Pietro, eletto più volte sindaco di Cava.
Nella seconda metà del Seicento, accanto al palazzo, fu fondata la cappella di famiglia dedicata a Sant’Antonio da Padova, che ancora si conserva.
La famiglia fu molto attenta a contrarre parentele illustri. Ricordiamo i vincoli stretti con gran parte delle famiglie del patriziato di Cava: Franco, ricchi negozianti di drappi di seta, De Marinis, baroni di Ricigliano, Stendardo, patrizi di Trani, Gagliardi, baroni di Camella, Genoino, marchesi di Ortodonico.
Per queste illustri ascendenze, Luigi Formosa, nel 1858, fu ricevuto come “cavaliere di giustizia nel Sovrano Militare Ordine di Malta”. In precedenze era stato Real Guardia del Corpo del re Ferdinando II.
Pietro III Formosa, nato nel 1822 dal nobile Carlo e dalla contessa Eleonora Genoino, nel gennaio 1844, sposò Maria Luisa Moscati, unica figlia ed erede di Michelangelo, barone di Olevano, e di Maria Giuseppa Sanseverino. Maria Luisa portò in casa Formosa una ricca dote e il feudo di Olevano con il titolo di barone.
Ma nel cuore del nobile Pietro ardeva un’altra fiamma: Michela Adinolfi, figlia dell’avvocato Giovan Alfonso, l’autore della Storia della Cava (1846). Divenuto vedovo la sposò nel 1883. Michela, a sua volta, era vedova del noto pittore Nicola Coda, allievo ed amico di Filippo Palizzi.
Carlo Formosa, nato il 5 dicembre 1845 da Pietro e dalla baronessa Moscati, fu colonnello e comandante della Guardia Nazionale, e nel 1874 sposò Ginevra Nolli, figlia del barone Rodrigo e di Giuseppina Spinelli dei principi di Scalea. Dal matrimonio nacquero Pietro, il 9 giugno 1875, quarto di tale nome, e Maria Luisa ed Elena. Negli anni Cinquanta del Novecento, poiché nessuno dei tre aveva avuto discendenti, di comune accordo lasciarono Villa Formosa all’Istituto delle Suore Francescane Alcantarine, affinché fosse istituito un asilo e una scuola per l’educazione dei fanciulli. Istituto che ha avuto vita per oltre mezzo secolo.
Nei primi anni Venti del Novecento ricordiamo la presenza a Villa Formosa di Umberto di Savoia, allora principe di Piemonte, poi re Umberto II, poiché Ignazio Formosa era suo attendente e amico. Umberto veniva spesso a Cava, ospite sia dei Formosa che dei Siciliano, marchesi di Rende, nella loro villa poco distante.
Oggi la famiglia Formosa è rappresentata dai discendenti del ramo collaterale, che ha origine da Ignazio e dalla sua consorte, contessa Carolina Genoino (figlia di Andrea, marchese di Ortodonico), e cioè dai dottori Andrea e Ignazio, residenti a Salerno; e dall’avvocato Giulia, figlia di Andrea, sposata con l’avvocato Roberto Concilio e dal loro figlio Giovanni Concilio Formosa.
Lo stemma è rappresentato da uno scudo “di azzurro alla fascia di oro, accompagnata da due stelle d’oro in capo, e da una rosa al naturale, fogliata di verde, in punta”. Lo scudo è incastonato in una croce di Malta a otto punte, come ancora si vede nello stemma sul portale.

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